Con il Corriere Fiorentino visita alla Chiesa di San Jacopo di Ripoli

ll caleidoscopio di Firenze è così magico e ricco che basta poco, un piccolo movimento, una deviazione anche minima dagli itinerari del cuore dei fiorentini e di milioni di visitatori, per scoprire meraviglie nascoste. Il Corriere Fiorentino, nell’ambito delle iniziative per i suoi primi dieci anni di vita, ha deciso di aprire alcuni di questi luoghi nascosti.

Chiesa di San Jacopo di Ripoli

Passando lo sguardo cade sulla facciata in pietra, sul portone sempre chiuso, sovrastato dall’altorilievo in terracotta invetriata nella lunetta che raffigura la Madonna con il Bambino e i santi Jacopo e Domenico, di Giovanni della Robbia, opera del 1522. Il cartello accanto alla porta spiega che la chiesa e l’adiacente convento dal 1292 appartennero alle suore del Pian di Ripoli e che nel convento, nel frattempo cresciuto per importanza, ricchezza e numero di suore e converse, a fine del Quattrocento Bernardo Cennini installò una delle prime stamperie di Europa. Siamo poco lontano da Porta al Prato, da Borgo Ognissanti, altro luogo chiave per l’economia fiorentina grazie ad un ordine religioso. Con le soppressioni settecentesche le suore si trasferirono sopra Careggi ed il convento divenne una caserma, tanto che anche oggi la chiesa fa parte della Caserma Morandi che, eccezionalmente, permette di visitare ai non militari la chiesa di origine duecentesca.

Per prenotare le visite di «Con il Corriere Fiorentino nella Firenze nascosta» (il numero di visitatori è sempre limitato), occorre telefonare allo 055 217704, lasciando nome e cognome e poi presentarsi all’ora comunicata all’atto della prenotazione. 

Ad accompagnarvi giornalisti e collaboratori del quotidiano, assieme a responsabili o incaricati delle varie istituzioni, che illustreranno storie, dettagli e aneddoti legati al luogo e ai suoi frequentatori.