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Quello che il Fiorentino teme a S. Valentino

Quello che il Fiorentino teme a S. Valentino

Nonostante a domanda diretta chiunque risponda che non festeggia San Valentino, che è una festa commerciale, un’americanata, i ristoranti il 14 febbraio sono pieni di coppiette e cuoricini. Anche il Fiorentino, non diverso dagli altri esseri umani, si fa trascinare dall’ondata di romanticismo e, anche se di nascosto, festeggia con l’altra metà della mela questa stucchevole ricorrenza. Ma cos’è che il Fiorentino teme, più di ogni altra cosa, a San Valentino?

  1. La Viola che gioca per San Valentino
    Sacrilegio. Non può essere. Oddio, fammi controllare di nuovo. Il 14 febbraio la Viola gioca, per giunta in casa, contro la Sampdoria. E ora che si fa? Tocca litigare. No, aspetta. Fammi vedere l’orario. Bene, tocca litigare. Ore 20.45. Evitate di proporre un romantico panino salsiccia e tabasco davanti al Franchi. Perché di romantico, se non si considera il ketchup che si deposita al lato della bocca, c’è davvero ben poco.
    Via d’uscita: se entrambi tifate Viola, il gioco è fatto. Un bel coro stretti nella stessa sciarpa e passa la paura!
  2. Il selfie compulsivo con la dolce metà
    Il Fiorentino, che è un essere intelligente, non ama l’attività social compulsiva. Per San Valentino, si sa, il selfie di rito per far vedere a tutti che l’amore c’è anche se non si vede, ci sta. Un selfie a cena, ci sta. Un selfie in macchina, anche. Un selfie in macchina, uno a cena, uno con i calici in mano, uno senza calici, uno su Ponte Vecchio, uno su Santa Trinita, uno su Ponte alle Grazie, uno con il cappello, uno senza cappello, uno con il bacio, uno con “amore te guarda me e io guardo l’obiettivo”, no. Ecco, non esageriamo. 
    Via d’uscita: sperare nella breve durata della batteria (se avete un iphone, sarà un gioco da ragazzi).
  3. #noiduecuccioliinsiemepersempre #passerottononcilasceremomai
    Gli hashtag, poveri hashtag. Maltrattati, bistrattati, abusati. Il Fiorentino, anche quello più attivo sui social, lo sa, scrivere parole a caso precedute da un cancelletto, non fa di te una persona cool! E allora, almeno per San Valentino, blocchiamo questo fiume in piena che straborda di hashtag senza senso. Evitiamo di accompagnare i nostri romantici selfie con #ioeteinsiemepersempreamoremioseibellissimo o #amoreseilapiùbelladelmondodopolaviola. Primo, perché non si capisce un tubo e secondo perché non ha alcun senso farlo.
    Via d’uscita: spargere la voce che gli hashtag per san Valentino sono a pagamento, un po’ come dovrebbe diventare Facebook ogni due mesi.
  4. L’abuso dei cuori, che siano essi di peluche, di zucchero o digitali
    Cuori ovunque a San Valentino. E’ da sempre così e ci sta. Ma il Fiorentino non ne sopporta l’abuso. Fossero Gigli, almeno! Invece sono cuori rossi. Dal fornaio, in farmacia, dal salumiere, all’Esselunga. La dolce metà si fa prendere la mano ed ecco che arrivano sfilze di cuori su WhatsApp, via mail, su Skype, in chat. Viene riesumato pure l’SMS e la chat di MSN, per l’occasione. Gli schermi si illuminano e traboccano di cuoricioni pulsanti. Un disagio unico. Al quale, anche insieme, unendo le forze, forse non potremmo mai porre fine.
    Via d’uscita: attualmente non pervenuta.
  5. La competizione con le altre coppie
    “Che fate voi per San Valentino?”. Ecco, ci siamo. Scatta la sfida a chi passerà la serata più romantica. La cena al Fuor d’Acqua contro quella all’Ora d’Aria, l’aperitivo nella terrazza del Continental contro quella del Baglioni. C’è chi s’improvvisa chef e finisce per ringraziare in ginocchio il Runner Pizza. Poi ci sono quelli che: “San Valentino noi lo festeggiamo tutto l’anno”. Avoglia! Non ci credono nemmeno loro! Qualunque cosa tu faccia per festeggiare San Valentino, sappi che qualcuno il giorno dopo racconterà di cene strepitose, aperitivi spettacolari, notti di fuoco, rovinando inesorabilmente la tua. 
    Via d’uscita: impegnati il giusto che non ne vale la pena.
  6. Il giro al Piazzale 
    “Amore, ma se s’andasse al Piazzale? T’immagini bello... Io e te con tutta Firenze illuminata davanti”. Certo. Per San Valentino al Piazzale ci sarà sì tutta Firenze, ma non illuminata davanti. In fila in macchina a cercare parcheggio su Viale Michelangelo. Impegniamoci un po’ di più, almeno per San Valentino.  
    Via d’uscita: Giocare sull'anticonformismo. Pizza da asporto, divano e plaid.

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