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Il ministro:

Il ministro: "L'aeroporto di Firenze sarà ampliato e potenziato"

Mercoledì 22 Gennaio 2020 Ore 14:46

(DIRE) Firenze, 22 gen. - "Per l'aeroporto di Firenze, sul quale c'è una importante attività, noi abbiamo fatto il nostro dovere. Il ministero sta difendendo la scelta che abbiamo fatto dell'ampliamento dell'aeroporto di Firenze, stiamo lavorando affinché questo potenziamento diventi realtà nel giro di poco tempo, compreso anche il fatto che c'è un finanziamento nazionale su questo". Lo afferma il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, a margine di un convegno sulle opere pubbliche organizzato da Cisl. Il ministro ricorda l'impegno del governo per le infrastrutture toscane: il finanziamento della terza linea della tramvia con la valutazione in corso per la quarta linea, l'attività legislativa per sbloccare la Tirrenica, l'impegno strategico per la stazione Foster. E ancora l'impegno di Anas sui nodi di Siena, Firenze e Pisa, la conclusione del finanziamento della Pontremolese per congiungere il porto di La Spezia e i retroporti emiliani, l'investimento sul porto di Livorno. Sollecitata dai cronisti sul sottoattraversamento e la stazione Foster di Firenze dell'Alta velocità precisa: "La Tav non è mai stata rallentata. Entro l'autunno- ricorda- Ferrovie aveva individuato un percorso per riaprire il cantiere e così sarà. Incontrerò comunque anche i comitati per correttezza: l'avevo promesso qui e lì vedrò, mi hanno mandato una lettera e a brevissimo, appena finita questa settimana un po' infuocata, li incontrerò".

Sempre al convegno di Firenze, sono emersi altri spunti interessanti. Il modello Genova con la nomina di un commissario può essere utile per lo sblocco delle infrastrutture in Italia. A lanciare l'idea è la segretaria nazionale della Cisl, Annamaria Furlan. "Dobbiamo assolutamente accelerare i tempi di realizzazione delle infrastrutture - spiega- e soprattutto dobbiamo decidere, finalmente in questo Paese, dopo tanti, tanti blocchi, di spendere circa 130 miliardi già stanziati su progetti cantierabili che, non si capisce perché, non riescono ad essere sbloccati". Per Furlan sono in gioco 5-6 mila posti di lavoro "in un Paese che e' cambiato, dove fortunatamente e' aumentato il turismo e soprattutto nel quale fortunatamente e' migliorata moltissimo la nostra capacita' di esportazione".
Quindi, prosegue, "l'intervento è urgente e noi non possiamo più tollerare che in un Paese che ha così bisogno di investire sul futuro, si continui a tenere fermi, bloccati, in modo inspiegabile, oltre 130 miliardi". D'altronde, riflette, il modello Genova ha funzionato "perché la scelta commissariale ha accelerato sicuramente i tempi. Meno male che è stato così, perché il Paese non avrebbe sopportato i tempi biblici per realizzare un'opera infrastrutturale". Dunque un commissario serve sempre, viene domandato alla segretaria. "In casi eccezionali- ribatte- c'è davvero bisogno della figura del commissario, questo serve ad accelerare pastoie burocratiche, tempi davvero insostenibili nella realizzazione delle opere".
Tuttavia, sottolinea, "noi dobbiamo creare le condizioni, perché la velocità del commissariamento nella realizzazione dell'opera, diventi poi ordinarietà, non possiamo accettare tempi talmente lunghi nella realizzazione delle opere che mettono a rischio poi il fatto che l'opera continui a servire".

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