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Dal 13 aprile a Firenze una grande mostra celebra Leonardo Ricci

Dal 13 aprile a Firenze una grande mostra celebra Leonardo Ricci

Sabato 13 Aprile 2019 Ore 12:29

Il Comitato Nazionale Ricci 100, a conclusione delle celebrazioni per il centenario dalla nascita di Leonardo Ricci, dal 13 aprile al 26 maggio 2019 presenta la mostra LEONARDO RICCI 100. Scrittura, pittura e architettura: 100 note a margine dell’Anonimo del XX secolo, presso l’ex-refettorio di Santa Maria Novella a Firenze.

A quasi un anno dalla conferenza-evento di apertura delle celebrazioni del centenario tenutasi a Firenze l’8 giugno 2018 (ricorrenza della data di nascita), la mostra a cura di Maria Clara Ghia, Ugo Dattilo e Clementina Ricci, presenta l’emblematica figura di Leonardo Ricci, liberandola dagli approcci disciplinari tradizionali, come nel suo stile.

Schizzi di matrice espressionista, quadri dal forte impatto materico, composizioni in mosaico, fotografie d’epoca e modelli architettonici si accostano a disegni, in un collage che permette di fare luce su aspetti del lavoro di Ricci non ancora indagati, attraverso differenti livelli di espressione estetica.

Documenti video e brani di riviste contribuiscono alla lettura di un messaggio poliedrico, tradotto magistralmente dallo stesso Ricci anche attraverso la forma scritta.

A guidare il visitatore sono infatti gli stralci di Anonimo del XX Secolo, il libro di respiro esistenzialista che scrisse negli Stati Uniti nel 1957, “non un libro dotto per specializzati ma aperto a tutti”. “Il mio desiderio -scriveva- era quello di trattare alcuni argomenti strettamente connessi alla mia sfera di attività che si svolge principalmente nel campo dell’urbanistica e dell’architettura, ma in maniera non specifica”.

Divisa in sedici sezioni, come i capitoli del libro, la mostra propone un percorso che intreccia le trame delle discipline praticate da Ricci, mimando l’apertura del suo pensiero.

I materiali d’archivio provenienti dello CSAC di Parma, insieme ai lavori inediti conservati nella casa-studio di Monterinaldi, riflettono così le influenze della formazione fiorentina tra la lezione di Giovanni Michelucci e l’Astrattismo Classico; del periodo parigino a contatto con Albert Camus, Jean Paul Sartre e Le Corbusier, per poi culminare con l’esperienza americana.

Il risultato è uno stupefacente quadro della ricchezza della ricerca teorica, della produzione artistica e dell’attività progettuale di Leonardo Ricci scrittore, pittore e architetto.

Questo approccio si traduce in un itinerario di visita non lineare, pensato appositamente dallo studio Eutropia Architettura, che accosta realizzazioni profondamente diverse, con un processo che Ricci definisce “logico”: non una ricerca di giustificazioni a priori, solo il desiderio semplice e incessante di trovare relazioni fra le cose che esistono e stabilirne di nuove.

Accompagna la mostra il catalogo LEONARDO RICCI 100. Scrittura, pittura e architettura. 100 note a margine dell’Anonimo del XX secolo, a cura di Ugo Dattilo, Maria Clara Ghia, Clementina Ricci, pubblicato da didapress, Firenze 2019.

In occasione della mostra sono stati inoltre attivati percorsi formativi di alternanza scuola-lavoro e progetti di tirocinio che vedono coinvolti gli studenti della classe V°S del Liceo Scientifico Antonio Gramsci di Firenze e del DIDA-Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze nell’accoglienza del pubblico con visite guidate in lingua italiana e inglese.

La mostra è promossa e organizzata dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario dalla nascita di Leonardo Ricci.

Con la collaborazione di Comune di Firenze, DIDA-Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, CSAC-Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università degli Studi di Parma, Fondazione Giovanni Michelucci e Fondazione Architetti Firenze. Con il patrocinio del Comune di Firenze. Con il contributo di Mibac – Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali Comitati Nazionali.

Leonardo Ricci (Roma 8 giugno 1918-Venezia 29 settembre 1994)

Inizia l’intensa e poliedrica attività creativa con la pittura, coltivata fin da giovanissimo e radice profonda della sua formazione culturale e sperimentazione progettuale. Apprende “l’amore per l’architettura” da Michelucci di cui è allievo, assistente e collaboratore. Nella Firenze postbellica partecipa ai concorsi per la ricostruzione dei ponti fiorentini e avvia l’impegno didattico nell’insegnamento universitario, dove sarà sempre innovatore appassionato e coraggioso, tanto da essere chiamato anche all’estero come visiting professor e graduate research professor presso il MIT, la Pennsylvania State University e la Florida University. La sua opera-manifesto è l’insediamento residenziale organico di Monterinaldi a Firenze, che esprime pienamente la sua poetica comunitaria. Muore nel 1994 e il progetto del nuovo Palazzo di Giustizia di Firenze, ultima sua opera, viene realizzato postumo, non restituendo in maniera soddisfacente il progetto originario.

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