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Arte: Calcutta nella mostra fotografica “Quel che resta dell’India” alla fsmgallery

Arte: Calcutta nella mostra fotografica “Quel che resta dell’India” alla fsmgallery

Mercoledì 04 Dicembre 2019 Ore 23:40

Firenze, 4 dicembre– Caotica, disperata, caleidoscopica e sconvolgente, forse l’agglomerato urbano più complesso del Subcontinente: è Calcutta la protagonista degli scatti di “Quel che resta dell’India”, la mostra fotografica di Umberto Coa e Nicolò Panzeri, uno degli eventi speciali della 19/a edizione del River to River Florence Indian Film Festival, che sarà inaugurata giovedì 5 dicembre alle ore 18 presso fsmgallery, lo spazio espositivo della Fondazione Studio Marangoni (in via San Zanobi 19/r, ingresso libero). “Quel che resta dell’India” (fino al 31/01/2020) racconta in 50 immagini, attraverso l’occhio attento dei due fotografi, ex studenti Marangoni, il cuore pulsante della città di Calcutta. La mostra si divide in tre parti: la prima racconta la storia di giovani donne indiane che, grazie all’accesso di un microcredito, portano avanti la filiera produttiva delle mozzarelle per una pizzeria gestita da una donna italiana nel centro di Calcutta; la seconda è dedicata alla formazione e all’istruzione, con immagini di scuole avviate anche grazie a finanziamenti volontari, mentre la terza è un percorso all’interno della sanità della città che documenta alcune delle cliniche principali di Calcutta, dove la popolazione si reca per farsi curare.

“Calcutta – dicono i fotografi - è una metropoli multiforme e di rara suggestione. Il luogo dove al mattino, mentre in lontananza risuonano le litanie di un gruppo di HareKrishna, si può assistere al trasporto della salma di una giovane donna uccisa dalla dengue; nel pomeriggio ci si può avventurare tra le residenze abbandonate della nobiltà e della grande borghesia del periodo coloniale, oggi occupate da migliaia di nullatenenti; di notte può capitare di ascoltare dal vivo un giovane musicista formatosi negli studi di Bollywood e tornato a Calcutta per interpretare i testi rielaborati di un poeta Sufi”.

“È l’aritmia del tempo a segnare l’esperienza – si legge nella presentazione della mostra - e a lasciare una traccia indelebile in questo lavoro visivo. Sprofondati in un luogo dove il tempo trascorre a velocità dimezzata e nel quale, proprio per questo, si vive il doppio, dove le giornate sono cadenzate da numerose parentesi alternate ad apparenti e infiniti vuoti, i due fotografi troveranno in queste fratture temporali delle finestre aperte su strade nuove”.

Umberto Coa e Nicolò Panzeri, ex studenti Fondazione Studio Marangoni, sono stati membri della Fellowship di Parallelozero, rispettivamente nel 2017 e 2018. Le immagini di questa mostra nascono dalla collaborazione tra la Parallelo zero Fellowship e l’associazione Project for People attiva in India, Brasile, Benin e Italia. “Quel che resta dell’India” è visitabile dal lunedì al sabato con orario 15-19, o su appuntamento allo 055 481106. Per informazioni info@studiomarangoni.it. In occasione dell’inaugurazione della mostra, sarà possibile degustare finger food indiano preparato dai cuochi del Cescot, accompagnato dal vino di Marchesi Frescobaldi.

Sarà l’anteprima italiana di “The Sky is Pink” - toccante storia d’amore, tratta da una storia vera, di una coppia raccontata attraverso gli occhi della loro figlia adolescente - presentato in sala dalla regista Shonali Bose, a inaugurare giovedì 5 dicembre, alle 20.30, al cinema La Compagnia la 19^ edizione del River to River Florence Indian Film Festival, l’unico festival in Italia che racconta il volto dell’India oggi. La manifestazione, diretta da Selvaggia Velo, è in programma fino a martedì 10 dicembre al Cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50r) e in altri luoghi della città, con 40 eventi tra proiezioni, incontri con i protagonisti, mostre, talk, lezioni di cucina ed eventi off. Il lungometraggio, tratto da una storia vera – e reduce dal grande successo di pubblico al festival di Toronto segna il ritorno dell’attrice super star di Bollywood, Priyanka Chopra Jonas che nel film interpreta Aditi, moglie di Niren. Al centro della trama una storia appassionante sulla vita e l’amore in cui è protagonista il forte legame che unisce genitori e figli. La regista Bose racconta questa storia dal punto di vista della figlia adolescente, Aisha. All’inaugurazione interverranno la direttrice Selvaggia Velo, Monica Barni, Vicepresidente della Regione Toscana e Cristina Giachi, Vicesindaca del Comune di Firenze.

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