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Firenze curiosa: che cosa sono le buche da vino?

Firenze curiosa: che cosa sono le buche da vino?

In Italia la crisi economica del XVII secolo si fa sentire in maniera esponenziale.

Le cause sono molteplici: l'aumento dei traffici marittimi da parte delle altre potenze occidentali, il malgoverno Spagnolo che introduce varie forme di corruzione e contribuisce all'impoverimento delle popolazioni, l'errate valutazioni della borghesia con l'abbandono della politica dinamica dell'industria e del commercio in cambio di una politica statica a asfittica tesa all'acquisto dei soli beni immobili e fondiari.
Di tutto questo ne risente di conseguenza anche la maggior parte della borghesia Fiorentina incluse le più importanti famiglie nobili che, stante la congiuntura negativa, si orientano verso il commercio locale, cercando di sfruttare al massimo la potenzialità dei propri possedimenti agricoli.
Nobili e borghesi residenti nei castelli e nelle ville circondate da vasti terreni, danno inizio a forme di produzione intensiva dei prodotti della terra.
Naturalmente l'olio e il vino sono quelli più richiesti dal mercato locale. Iniziano così ad organizzarsi per poterne effettuare una distribuzione capillare su tutti i territori circostanti.
La Signoria di Firenze in particolare durante il Granducato di Ferdinando II° dei Medici, nell'intento di rilanciare l'economia del luogo, prende iniziative a favore dei produttori, concedendo loro la possibilità di vendere soprattutto olio e vino direttamente in strada al consumatore finale.

Nascono dunque le “buche da vino”.
Numerosi proprietari dei palazzi della città aprono sulla facciata, accanto al portale d'ingresso, delle piccole finestrelle centinate di misura sufficiente per il passaggio del “fiasco”.
Il “fiasco” nasce nel primo Trecento nella Val d'Elsa, luogo famoso per la produzione artigiana del vetro ed aveva forma come quella che attualmente conosciamo. A protezione della fragile struttura, la parte inferiore del fiasco veniva rivestita di un'erba lacustre composta da foglie resistenti lunghe e lineari, chiamata sala (carex riparia).

Le finestrelle, veri punti vendita, create per evitare l'accesso del pubblico nel palazzo, erano bordate ed ornate in vari modi: con pietra, marmo, mattoni ed al loro interno si trovava un piccolo sportello in legno che ne consentiva l'apertura e la chiusura.
Il passante bussava, un servitore direttamente dalla cantina passava il fiasco per la vendita.
Naturalmente trattandosi di vendita diretta, il prezzo era sensibilmente inferiore a quello praticato nelle rivendite delle osterie.
A volte al piccolo sportello, bussavano lavoratori addetti alla manutenzione pubblica della città. A costoro il fiasco veniva ceduto gratuitamente come pure gratuitamente veniva distribuito insieme ad una razione di cibo ai molti poveri e bisognosi.

In città potrete osservare numerose “buche da vino”curiose e particolari. Ne elenchiamo alcune:

  • in Via delle Belle Donne all'angolo di via della Spada, dotata di una targa che indica con molti dettagli i giorni e gli orari di vendita
  • in Piazza Duomo vicino all'angolo di Via dei Servi, inserita in un portale in legno di quella che fu la casa di Donatello
  • in Via del Proconsolo vicino all'angolo di Borgo degli Albizi, contornata da una bella cornice in pietra serena lavorata

Altre si trovano in:

  • Via Verdi angolo Piazza Santa Croce, Via dell'Isola delle Stinche,Via dell'Oriuolo,Via delle Terme
  • Via del Giglio,Via della Pergola angolo Via degli Alfani ed altre ancora.

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